Certe notti rivedo
i miei passi sulla battigia
in giorni caldi d’autunno
e le mie mani di bambino
che fanno barchette di carta
Certe sere le stelle
cadono lievi e attraversano
il lago velato di ombre,
nascoste da raggi di luna
bella come una dea sul trono
Mille sogni rapiti
dal gelido vento del lago
e naufragati in silenzio
uno ad uno, come una nave
prima di morire tra le onde
Quando giunge l’aurora
i sassi brillano di brina
e annunciano le fredde ore;
quel che resta è solo un ricordo
ed il lento andare dell’acqua
*
(poesia in metrica 79899)
*
Eufemia Griffo
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