Archivio per luglio 2018

Cefalù island *
among the beach umbrellas
scent of coconut
Eufemia Griffo
* Cefalù is a city and comune in the Province of Palermo, located on the northern coast of Sicily.
https://www.thehaikufoundation.org/2018/07/25/a-sense-of-place-the-shore-smell/

foglie di edera
il doloroso intreccio
dei miei ricordi
spiaggia d’inverno
la conversazione silenziosa
di un vecchio pescatore
solstizio d’estate
il grano maturo brilla
al chiaro di luna
tornando a casa
il tempo si ferma
solo per un momento
Eufemia Griffo



dry ink
the last journey
of a word of love
Eufemia Griffo, Presence July 2018










Il fiume scorre ancora, raccolta di racconti: su tutti gli store oppure potete chiederlo a me inviando una mail a eufemia_g@live.it
Euro 13, comprese le spese di spedizione.
L’eredità di Dracula, euro 14: su tutti gli store oppure potete chiederlo a me inviando una mail a eufemia_g@live.it
La bellissima intervista allo scrittore Renzo Cremona, dal mio blog Memorie di una geisha.
Memorie di una Geisha, multiblog internazionale di HAIKU di ispirazione giapponese

1. Presentati brevemente, indicando anche il tuo blog, se ne usi uno per pubblicare.
Qualche anno fa è stato detto che abito la lingua. Credo che questa definizione racconti molto di me, ed è così che anch’io mi definirei adesso: un abitatore della lingua. Negli anni ho studiato cinese antico e moderno, neogreco, portoghese e georgiano all’Università di Venezia, e lavoro da tempo come insegnante di lingua e cività cinese e consulente linguistico. Mi piace occuparmi di lingue un po’, diciamo, “laterali”, e ho la vocazione del salvatore di idiomi in estinzione o già trapassati. In alcuni di questi – romancio e latino – ho pure composto e pubblicato. Leggere, scrivere, vedere, ascoltare e parlare una lingua – anche la nostra – è un’esperienza sensoriale e spirituale a trecentosessanta gradi, perché in quel momento si ha il privilegio di dimorare dentro un altro luogo: il luogo dove la lingua crea…
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THE SHORE – hearing.
Congrats to all poets included in this new collection of poems.

low tide
a goldfinch chirps
on the shore
My second time in Modern Haiku, Issue 49.2
Thank you so much to editor Paul Miller andcongratulations to all poets included in this stunning collection.
your absence
in my hands
snowdrop
~
Eufemia Griffo
Commento critico allo haiku di Eufemia Griffo, pubblicato sulla rivista Otata il 1° luglio 2018.

spring fog
the muffled cry
of a seagull
nebbia primaverile
il grido ovattato
di un gabbiano
L’autrice, con questo componimento – permeato da un evidente senso di levità (karumi 軽み) ma, al contempo, da un fascino solitario e melanconico (sabi 寂) – coniuga semplicità di dettato e profondità di sentire, elaborando per il tramite della propria esperienza un senso di indicibile che si pone quale paradigma interpretativo circolare e, tuttavia, “aperto”.
Così, la nebbia di primavera (harugasumi 春霞, kigo appartenente alla categoria “celeste” all’interno dei saijiki 歳時記), nell’avvolgere nel suo manto di silenzi ogni cosa, opera di fatto come reductio ad unum, annullando ogni differenziazione cromatica e sonora in favore di un’uniformità impenetrabile, voluminosa (futoi 太い) e, ad una prima lettura, opprimente.
A tale processo non si sottrae nemmeno il grido dei gabbiani (in giapponese, kamome 鴎). Privato della sua veemenza (o, meglio, del suo acume, hosomi 細身), viene tuttavia reso compartecipe, a conti fatti, di un quadro ricostruttivo più ampio, nel quale ogni fenomeno contribuisce, ciascuno per la sua parte, a tratteggiare una scena poetica organica, dominata da una sospensione che è allo stesso modo estetica ed estatica.
La nebbia qui presentata, dunque, non è elemento di sottrazione (o, meglio, di “negazione”), quanto piuttosto di unificazione, di reciproca compenetrazione nei misteri della vita, come già evidenziato da Ki no Tsurayuki (872-945):
みわ山をしかもかくすか春霞人にしられぬ 花やさくらむ
miwayama o/ shikamo kakusu ka/ harugasumi/ hito ni shirarenu/hana ya sakuramu
Intendi velare
anche il monte Miwa,
o nebbia di primavera?
Fiori che nessuno conosce
di certo staranno sbocciando.
KKS II:94
Il contrasto tra il carattere acuto e sottile del verso del gabbiano e quello più ovattato e disteso della nebbia (paradigma, come visto, della contrapposizione tra i canoni dello hosomi e del futoi) viene ripreso anche a livello fonetico (nella versione originale in lingua inglese) dalla ripetizione dei suoni “g” (consonante secca, segno di durezza e “arresto”) e “f” (simbolo di sottigliezza, di movimento) all’interno del costrutto, rendendo quest’ultimo estremamente gradevole alla lettura.
Lo scritto, molto ben architettato da un punto di vista stilistico-formale – con lo stacco (kire 切れ) a cavallo dei vv. 1-2 chiaramente individuabile anche in assenza di una cesura segnica – s’inscrive in un dire poetico che ha ormai assunto una fisionomia ben precisa, un’identità matura e consapevole che trova conferma e sigillo nelle numerose apparizioni della Griffo all’interno di riviste specializzate non soltanto italiane.
Immagine: Utagawa Hiroshige, Nebbia primaverile a Nippori, 1839-1842 (part.)
Visita il sito di Luca Cenisi:
A Sense of Place the new column edited by kj Munro is UP! This week’s theme: THE SHORE – sight.

image from Pinterest
setting sun
Tiber river
changing its colours
Sabato 14 luglio dalle ore 10 sarò alla Mondadori bookstore di Cinisello Balsano col firmacopie dei miei libri Il fiume scorre ancora e l’omaggio a Bram Stoker L’eredità di Dracula – Liriche gotiche sull’Amore oltre il Temposcritto insieme a Davide Benincasa di Edizioni della sera. La sede è in via Giovanni Frova.
Ringrazio la libreria Lucia Isabel Esposito per avermi dato questa grande possibilità.


bassa marea
uno sciame di Perseidi
sopra le onde
ebb tide
a swarms of Perseids
above the waves
*
Eufemia Griffo

spring fog
the muffled cry
of a seagull
nebbia primaverile
il grido ovattato
di un gabbiano
*
Eufemia Griffo

M’addormentai
sul bianco mantello
screziato di neve
tra gli ultimi bagliori
d’una notte di dicembre
Là dove un tempo
c’erano foglie
deposi tutti i miei sogni
e li affidai al gelido vento
che soffiava nella brughiera
Così muore il mio tempo
nell’infinita attesa
che spezza il cuore,
finché viene l’oblio
e poi la triste morte
~
Eufemia Griffo

Malinconico
è il sentiero percorso
nei meandri del tempo,
fragile come neve
caduta sulle sue piccole mani.
Sui capelli di Emily
cade un fiore di neve,
una minuscola gemma
di ghiaccio e di cielo.
Nell’antico reame
di nebbie fatue,
dondola una lanterna
mossa dal vento
e dal lieve sussurro
della sua ultima neve.
Possano i suoi occhi spenti
coglierne il tenue bagliore,
perduto per sempre
nel ghiaccio perenne.
Eufemia Griffo
Delighted to have four haiku of mine in Otata, July Issue edited by John Martone. Thank you very much dear John and congrats to all Poets included in this stunning journal.

bambini rifugiati
lo stesso mare
di ieri
bassa marea
uno sciame di Perseidi
sopra le onde
antico tempio
la nebbia eterna protegge
le ceneri degli antenati
nebbia primaverile
il grido ovattato
di un gabbiano
(Italian version)
Poems by Eufemia Griffo, ©

Molto onorata di fare parte con due mie liriche nell’antologia Brontëana VII, edizione speciale per il bicentenario della nascita di Emily Brontë, organizzato dalla professoressa Maddalena De Leo, referente della sezione italiana Brontë Society. Ringrazio tantissimo la professoressa De Leo per aver incluso le mie due poesie, ” Della sua ultima neve” e ” Così muore il mio tempo” che pubblicherò nei prossimi giorni.


Delighted to appear for the first time in Frameless Sky Issue 8, edited by Chrissie Villa.
abandoned castle
the ivy leaves wrap
even the moon
*
Eufemia Griffo
L’attesa del cielo, di Luca Cenisi.
Commento critico allo haiku di Eufemia Griffo, pubblicato sulla rivista Otata il 1° luglio 2018.
spring fog
the muffled cry
of a seagull
nebbia primaverile
il grido ovattato
di un gabbiano
L’autrice, con questo componimento – permeato da un evidente senso di levità (karumi 軽み) ma, al contempo, da un fascino solitario e melanconico (sabi 寂) – coniuga semplicità di dettato e profondità di sentire, elaborando per il tramite della propria esperienza un senso di indicibile che si pone quale paradigma interpretativo circolare e, tuttavia, “aperto”.
Così, la nebbia di primavera (harugasumi 春霞, kigo appartenente alla categoria “celeste” all’interno dei saijiki 歳時記), nell’avvolgere nel suo manto di silenzi ogni cosa, opera di fatto come reductio ad unum, annullando ogni differenziazione cromatica e sonora in favore di un’uniformità impenetrabile, voluminosa (futoi 太い) e, ad una prima lettura, opprimente.
A tale processo non si sottrae nemmeno il grido dei gabbiani (in giapponese, kamome 鴎). Privato della sua veemenza (o, meglio, del suo acume, hosomi 細身), viene tuttavia reso compartecipe, a conti fatti, di un quadro ricostruttivo più ampio, nel quale ogni fenomeno contribuisce, ciascuno per la sua parte, a tratteggiare una scena poetica organica, dominata da una sospensione che è allo stesso modo estetica ed estatica.
La nebbia qui presentata, dunque, non è elemento di sottrazione (o, meglio, di “negazione”), quanto piuttosto di unificazione, di reciproca compenetrazione nei misteri della vita, come già evidenziato da Ki no Tsurayuki (872-945):
みわ山をしかもかくすか春霞人にしられぬ 花やさくらむ
miwayama o/ shikamo kakusu ka/ harugasumi/ hito ni shirarenu/hana ya sakuramu
Intendi velare
anche il monte Miwa,
o nebbia di primavera?
Fiori che nessuno conosce
di certo staranno sbocciando.
KKS II:94
Il contrasto tra il carattere acuto e sottile del verso del gabbiano e quello più ovattato e disteso della nebbia (paradigma, come visto, della contrapposizione tra i canoni dello hosomi e del futoi) viene ripreso anche a livello fonetico (nella versione originale in lingua inglese) dalla ripetizione dei suoni “g” (consonante secca, segno di durezza e “arresto”) e “f” (simbolo di sottigliezza, di movimento) all’interno del costrutto, rendendo quest’ultimo estremamente gradevole alla lettura.
Lo scritto, molto ben architettato da un punto di vista stilistico-formale – con lo stacco (kire 切れ) a cavallo dei vv. 1-2 chiaramente individuabile anche in assenza di una cesura segnica – s’inscrive in un dire poetico che ha ormai assunto una fisionomia ben precisa, un’identità matura e consapevole che trova conferma e sigillo nelle numerose apparizioni della Griffo all’interno di riviste specializzate non soltanto italiane.
Immagine: Utagawa Hiroshige, Nebbia primaverile a Nippori, 1839-1842 (part.)
Visita il sito di Luca Cenisi:
http://www.lucacenisi.net/2018/07/16/l-attesa-del-cielo/