Archivio per la categoria ‘Poesia’
Una poesia di Mariangela Gualtieri
Bambina mia,
“La giovane sposa. Penelope aspettando il ritorno di Ulisse”, poesia seconda classificata “La stanza di Erato”, concorso letterario, Genova 5 gennaio 2019.
“La giovane sposa. Penelope aspettando il ritorno di Ulisse”, poesia seconda classificata “La stanza di Erato”, concorso letterario, Genova 5 gennaio 2019.
Il vento lambisce il nuovo tramonto
e le bianche vele s’abituano ai flutti
del mare in estate
Sulla spiaggia suoni di conchiglie
e frammenti di gusci sotto ai piedi nudi
Gli anni s’intrecciano
e le piccole mani
tessono trame e destini.
Il sole brucia i sogni
e le tremule fiamme di una candela
divorano la notte e le sue ombre.
Gli occhi di Penelope già invecchiano
solcati dai segni del tempo
e lambiti dal mare del colore del cielo.
Una candela rivela tra le fiamme
il passato e il futuro.
Come un indovino,
la regina scruta tra le volute di fumo
e rivede un antico mantello
a cingere le spalle, nude
d’una giovane sposa.
Eufemia Griffo, poesia seconda classificata La stanza di Erato, concorso letterario, Genova 5 gennaio 2019
I rami delle memorie – Concorso letterario La pelle non dimentica (una delle cinque poesie finaliste)
I rami delle memorie – Concorso letterario La pelle non dimentica (una delle cinque poesie finaliste)
Così ti ho visto
mentre ti sussurravo
il mio ultimo addio
nel silenzio ovattato
vestito di tristezza
Soffiava un vento ostile
a trascinare via le foglie
e il lento scricchiolio
dei passi stanchi
Rincorrevo il tuo ricordo
lungo i rami delle memorie,
gelide come fiocchi di neve
nel giardino d’inverno
A entrarci dentro,
anche io sfiorivo poco a poco
respirando lo stesso silenzio
della neve e del suo triste oblio
~
Eufemia Griffo
Immagine di Miho Hirano
I vecchi giorni
Visto che domani la giornata sarà dedicata al mio libro, pubblico per la prima volta la poesia vincitrice del concorso “Castagne, streghe e dintorni”, Cernobbio Ottobre 2018. Le immagini si ispirano a fatti e personaggi tratti dal mio romanzo, “Sagome di carta. Le streghe di Triora”.
Seduta accanto al fuoco
rivedo tra le fiamme i vecchi giorni
mia madre che tesseva quei fili
luminosi di sole e d’amore
tra le stanche dita annodate di dolore
Mi pettinava i capelli e con i fiori,
i piccoli non ti scordar di me,
intrecciava ghirlande
e le poneva sul capo, di me bambina
di quella che ero, un tempo, una volta
I vecchi raccontano ancora
di quel giorno funesto,
lei era al fiume, le mani nell’acqua
tra le onde colorate di cielo
e cantava un’antica ninna nanna
La portarono via, la strega
la donna da ardere al fuoco,
lo stesso colore
dei nostri tramonti
quando d’estate incendiano i cieli
Mia madre perduta per sempre
nell’oblio del sole
quando tutto brucia tra le sue fiamme
mentre le acque attendono ancora
il suo ultimo canto
Eufemia Griffo
poesia prima classificata al concorso letterario “Castagne, streghe e dintorni”, Rovenna Ottobre 2018. Poesia liberamente ispirata al mio romanzo “Sagome di carta. Le streghe di Triora” ,
i piccoli non ti scordar di me,
intrecciava ghirlande
e le poneva sul capo, di me bambina
di quella che ero, un tempo, una volta
di quel giorno funesto,
lei era al fiume, le mani nell’acqua
tra le onde colorate di cielo
e cantava un’antica ninna nanna
la donna da ardere al fuoco,
lo stesso colore
dei nostri tramonti
quando d’estate incendiano i cieli
nell’oblio del sole
quando tutto brucia tra le sue fiamme
mentre le acque attendono ancora
il suo ultimo canto
Le fate della neve, poesia pubblicata nell’antologia ” Le pagine del Natale” della casa editrice L’Argolibro
Le fate della neve
tessono stoffe segrete
profumate di muschio e di vento,
luminose di stelle
e di piccoli cristalli
Pongono diademi
tra i lunghi capelli
della regina,
intonando canti
d’eterno amore
Quando sorgerà
una nuova aurora,
i fili del bianco silenzio
si intrecceranno uno a uno
nel luminoso manto
del cielo di dicembre
Nei miei ricordi,
le rivedo ancora così.
Le piccole mani a ricamare
trame di sogni
quei fragili fiori di memoria,
addormentati
tra la candida neve
Eufemia Griffo
Il silenzio e la neve, poesia prima classificata premio Doscar, dicembre 2018
Questa è la poesia che il 15 dicembre si è aggiudicata il primo premio Doscar 2018.
~
Il silenzio e la neve
(a tutti coloro che non ricordano più)
Aveva il colore della neve
e del suo silenzio.
Soffiava un vento ostile
a trascinare via le foglie
e il lento scricchiolio
dei passi stanchi.
Rincorrevo i ricordi
lungo i rami delle memorie,
intrecciate tra loro
come piccole ghirlande,
senza fiori.
A entrarci dentro,
anche io sfiorivo poco a poco
respirando lo stesso silenzio
della neve e del suo triste oblio
~
Eufemia Griffo
I vecchi giorni, poesia prima classificata al concorso letterario “Castagne, streghe e dintorni”, Rovenna Ottobre 2018
I vecchi giorni

Seduta accanto al fuoco
rivedo tra le fiamme i vecchi giorni
mia madre che tesseva quei fili
luminosi di sole e d’amore
tra le stanche dita annodate di dolore
Mi pettinava i capelli e con i fiori,
i piccoli non ti scordar di me,
intrecciava ghirlande
e le poneva sul capo, di me bambina
di quella che ero, un tempo, una volta
I vecchi raccontano ancora
di quel giorno funesto,
lei era al fiume, le mani nell’acqua
tra le onde colorate di cielo
e cantava un’antica ninna nanna
La portarono via, la strega
la donna da ardere al fuoco,
lo stesso colore
dei nostri tramonti
quando d’estate incendiano i cieli
Mia madre perduta per sempre
nell’oblio del sole
quando tutto brucia tra le sue fiamme
mentre le acque attendono ancora
il suo ultimo canto
Eufemia Griffo
poesia prima classificata al concorso letterario “Castagne, streghe e dintorni”, Rovenna Ottobre 2018. Poesia liberamente ispirata al mio romanzo “Sagome di carta. Le streghe di Triora” , Le Mezzelane casa ed. 2018
“Sull’altra riva. Dante e Virgilio tra i dannati”. La mia lirica, primo premio, concorso letterario “Il modernismo “, 21 ottobre 2018.
Come un tramonto di fuoco
il cielo si colora di sangue
e si tinge di lacrime, dannate
ruscelli silenziosi di ombre
che furono uomini
Sta curvo il mio maestro
dall’aspetto di un antico dio
assiso sul trono d’argento,
ma è tempo di lasciare le memorie
al fiume infernale e alle sue onde
Orde di ragni neri
tessono tele di tenebre
prigioni d’incubi e d’illusioni.
Lo specchio si frantuma e cela
il regno di cenere e fiamme
Dentro l’oscurità, piccole fiammelle.
Paiono stelle splendenti
nel buio che tutto divora
a ricordare la luce
e il suo eterno bagliore
Sull’altra riva scorgo ancora
il profilo di un fiore, lontano
sognato e azzurro come il cielo.
In questo nulla di cenere
rimane solo un sogno di sole
~
Eufemia Griffo
“In questa notte senza luna”, una mia poesia dedicata a Frida Kahlo – n umero 27 della rivista letteraria Euterpe, Associazione Culturale Euterpe
In questa notte senza luna * ( A Frida Kahlo)
È questo dolce effluvio dei sensi
che inebria le mie notti e i miei pensieri
sulle candide lenzuola di seta
che ti accoglieranno
in un’era attesa da tempo.
I giorni si confondono con gli anni
e corrono lenti
nello spazio formato dai sogni
celati dal cerchio di nubi
che si rincorrono negli infiniti cieli
nell’arco di una sera
profumata dai fiori della notte.
In questa notte senza luna,
gocciolano lacrime di pioggia
confuse sul mio volto
che brucia del tuo amore
Il titolo della poesia si ispira a una lettera che Frida Kahlo scrisse a suo marito Diego Rivera il cui incipit recita: « La mia notte è senza luna. » Anche il verso finale “brucia d’amore” è dedicata al suo uomo verso il quale la Kahlo ebbe un rapporto assai travagliato, così come lo fu tutta la sua vita.
I vecchi giorni, primo premio concorso letterario “Castagne, streghe e dintorni”. Cernobbio, 6 ottobre 2018
I vecchi giorni
Seduta accanto al fuoco
rivedo tra le fiamme i vecchi giorni
mia madre che tesseva quei fili
luminosi di sole e d’amore
tra le stanche dita annodate di dolore
Mi pettinava i capelli e con i fiori,
i piccoli non ti scordar di me,
intrecciava ghirlande
e le poneva sul capo, di me bambina
di quella che ero, un tempo, una volta
I vecchi raccontano ancora
di quel giorno funesto,
lei era al fiume, le mani nell’acqua
tra le onde colorate di cielo
e cantava un’antica ninna nanna
La portarono via, la strega
la donna da ardere al fuoco,
lo stesso colore
dei nostri tramonti
quando d’estate incendiano i cieli
Mia madre perduta per sempre
nell’oblio del sole
quando tutto brucia tra le sue fiamme
mentre le acque attendono ancora
il suo ultimo canto
*
Eufemia Griffo, primo premio di poesia “Castagne, streghe e dintorni”. Cernobbio 6 ottobre 2018
Poesia ispirata alle streghe di Triora.
Una poesia di Davide Benincasa
Di cielo e di vento, una mia lirica pubblicata su Arte Insieme, dello scrittore Renzo Montagnoli.
Là dove taci
udrai frusciare il vento
foglia su foglia
in quello squarcio d’alba
d’ammaliante illusione
I tuoi occhi verdi,
fanciulla dalle gote
di melograno,
sono d’anima e forma,
plasmate d’antica arte
Possa il tuo tempo
squarciare l’infinito
ove t’attendo
aprirò per te, un varco
fatto di cielo e di vento
Eufemia Griffo
Il verso Là dove taci è un omaggio voluto a Pedro Salinas. Il verso è tratto dalla sua lirica ” Non ho bisogno di tempo” ( verso quinto).
Nemesis, canzoniere fantasy – Di Eufemia Griffo
https://docs.wixstatic.com/ugd/0ba2eb_9474c7bbb7fd4ee3b117aee73f6a6caf.pdf
Una collezione di sei poesie che si ispirano ai personaggi dei miti arturiani, come Morgana, Artù e Viviana, ma anche ai miti nordici e al Signore degli anelli.
Per il download, cliccare sul link o sull’immagine di Eva Green (Morgana di Camelot, in “Merlin”).
Così muore il mio tempo – Premio letterario Brontë. La seconda poesia inclusa nell’antologia dedicata alla vita e alle opere di Emily Brontë.
M’addormentai
sul bianco mantello
screziato di neve
tra gli ultimi bagliori
d’una notte di dicembre
Là dove un tempo
c’erano foglie
deposi tutti i miei sogni
e li affidai al gelido vento
che soffiava nella brughiera
Così muore il mio tempo
nell’infinita attesa
che spezza il cuore,
finché viene l’oblio
e poi la triste morte
~
Eufemia Griffo
Della sua ultima neve (le ultime ore di Emily, in un freddo giorno di dicembre) – Premio letterario Brontë. Una delle due poesie incluse nell’antologia.
Malinconico
è il sentiero percorso
nei meandri del tempo,
fragile come neve
caduta sulle sue piccole mani.
Sui capelli di Emily
cade un fiore di neve,
una minuscola gemma
di ghiaccio e di cielo.
Nell’antico reame
di nebbie fatue,
dondola una lanterna
mossa dal vento
e dal lieve sussurro
della sua ultima neve.
Possano i suoi occhi spenti
coglierne il tenue bagliore,
perduto per sempre
nel ghiaccio perenne.
Eufemia Griffo
Brontëana VII, premio letterario dedicato a Charlotte Brontë
Molto onorata di fare parte con due mie liriche nell’antologia Brontëana VII, edizione speciale per il bicentenario della nascita di Emily Brontë, organizzato dalla professoressa Maddalena De Leo, referente della sezione italiana Brontë Society. Ringrazio tantissimo la professoressa De Leo per aver incluso le mie due poesie, ” Della sua ultima neve” e ” Così muore il mio tempo” che pubblicherò nei prossimi giorni.
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