“Di nuvole e lontananza”, mia recensione alla silloge di Gaia Rossella Sain

libro

“Di nuvole e lontananza”,
di Gaia Rossella Sain

Ho sempre amato la poesia di Gaia Rossella Sain. Per molti motivi, ma soprattutto per uno in particolare. Per le emozioni che sanno trasmettere le sue parole, scelte con cura, con rispetto, evocative e infine potenti dal punto di vista espressivo.
Parole che ti prendono per mano e ti fanno scendere fin dentro al cuore della poetessa, nella sua anima che si dischiude al pari di un fiore, pronta per essere “accarezzata” dal lettore.
“Di nuvole e lontananza” la silloge della Sain, è immersione nella bella poesia, raffinata e contemplativa. Si entra nei suoi versi e nei suoi vissuti a piccoli passi, affrontando la lettura lentamente e assaporando ogni parola che dipinge il verso. Pennellate di Poesia, che conducono il lettore a provare differenti sensazioni che come un raggio di sole ti sfiorano.
Ci sono i ricordi nelle poesie di Gaia, memorie del passato che fluiscono attraverso lo scorrere del tempo a cui “daremo la colpa” (parafrasando l’intensa lirica di esordio “Daremo al tempo la colpa”). C’è l’omaggio alla sua terra, quel Friuli che la Sain celebra in “Castagne”, nella poesia ” Mele” e in “Dell’abitudine” là dove scrive:

“E nell’Isonzo
scorro –
nel fango di rivi lenti”.

E infine ci sono un addio e una partenza, che chiudono il cerchio e che nella poesia “Incipit di un addio”, palesano il senso più intimo di questa raccolta:

“Ma tu non sei tornato.
E io,
io sono rimasta”.

E’ nell’addio che inizia quel nuovo percorso che è la Vita stessa, fatta di memorie, ricordi, saluti senza ritorno, di momenti in cui l’essenza di sé soccombe e la solitudine prende lo spazio della speranza.
“La paura di toccare” come scrive la Sain in “Per non farsi male”, la paura di perdersi. Alla fine, le parole diventano “Epigrafe di due” e Gaia conclude il suo percorso poetico scrivendo versi essenziali, ermetici, senza fronzoli:

“Siamo
per essere due
nell’ora che viene la sera”.

Benché giovanissima, ciò che colpisce di questa scrittrice, è il suo linguaggio maturo, ricco di vocaboli scelti con cura e sapienza, capaci di cesellare il verso conferendogli una struttura unica e affascinante. A Gaia l’augurio che la sua Vita artistica sia piena di soddisfazioni e momenti ricchi di Arte e Poesia.

Eufemia Griffo

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Gaia Rossella Sain, classe 1987, nasce e cresce in Friuli Venezia Giulia. Da anni impegnata nella ristorazione, oggi lavora al resort “La Subida” di Cormons, nel cuore del Collio.scp
I suoi primi testi poetici vengono inseriti nel 2014 nell’antologia “Cervo Bianco” curata da Fabrizio Corselli, alla quale fanno seguito segnalazioni e premi a concorsi nazionali, letture e reading di poesia.
Oltre alla poesia si dedica allo haikai, la scrittura di haiku: viene selezionata fra gli autori della collana Hanami (Edizioni della Sera) per i volumi Primavera (2015) e Estate (2016).
Fra gli altri progetti, nel 2015 combina l’arte dello haiku a quella della fotografia in una mostra itinerante dal titolo “Istanti”.
“Di Nuvole e Lontananza” (ed. Culturaglobale 2016) è la sua prima raccolta poetica.

Pubblicato 4 febbraio 2017 da Eufemia Griffo in Recensione libri, Senza categoria