Archivio per giugno 2018
One haiga of mine in Daily haiga, edited by Linda and Patrick Pilarski
My poem was inspired by Claudia Roffeni‘s photo.
deep fog
the cold breath
of winter
~
Eufemia Griffo
http://www.dailyhaiga.org/haiga-archives/2308/-deep-fog-by-eufemia-griffo-italy
Really delighted to have one haiku od mine in today’s edition of Asahi Haikuist Network, edited by David McMurray.
summer solstice
draws the outline
of my shadow
* * *
Eufemia Griffo
Eufemia Griffo formed a silhouette in Settimo Milanese, Italy (David McMurray’s comment)
The final installment of Haiku Windows. This week them’s “open window”.
Here’s my last poem for this amazing column edited by kj Munro. Dear Kathy thank you so much for your great weekly work.
open window
a little snail walks
on my hand
Eufemia Griffo
Haiku Window archives.
https://www.thehaikufoundation.org/category/archives/haiku-windows/
abandoned house
the deep silence
of forgotten things
first love letter
the flames in the fireplace
still burn
*
Eufemia Griffo
Concorso di poesia e haiku ‘ Lampi di poesia’ dell’ associazione torinese Monginevro. Ricevo il diploma e il premio per i miei quattro haiku: due segnalazioni di merito e due pubblicazioni per dignità di stampa. Tutti e quattro sono stati pubblicati in antologia.
Ringrazio la giuria del premio e il presidente Sergio Donna.
Contorni imperfetti
(ai malati di Alzheimer)
Prendimi silenzio,
tra i rumori del giorno
che s’addormenta,
assopito tra sprazzi
di nuvole in viaggio
Prendimi cielo,
velato di blu e indaco
e fogli bianchi,
un dipinto delle ore
dai contorni perfetti
Prendimi fiume,
nella tua profondità
di abissi verdi
accogli benevolo
il mio silenzioso addio
Ho dimenticato il mare
i suoi colori
e i suoni di conchiglie,
ho dimenticato le stagioni,
gli alberi in fiore
e il lento scorrere
della pioggia
Il tempo si è cancellato,
come le orme sulla neve
mescolate in un universo
tutto bianco
dai contorni imperfetti
*
Eufemia Griffo
moon eclipse
so brief
the life of a moth
eclissi di luna
così breve
la vita di una falena
*
Eufemia Griffo
https://underthebasho.com/utb-2018/modern-haiku/2162-griffo,-eufemia.html
One haiku of mine is featured in Haiku windows edited by Kj Munro. Thank you so much for this excellent selection. This week them’s: stained glass window.
Milan Cathedral
a sunbeam plays
with the infinite
Eufemia Griffo
Il Duomo di Milano ( Milan Cathedral): a beautiful stained glass window. Ph. from the web.
One poem of mine, already featured in Mainichi March, appears in The international club poetry, edited by Meteora. Thank you so much to italian editor Fulvio Fapanni.
butterfly wings
in Anna’s eyes
the last day of spring
—
Eufemia Griffo (Milano, Italy)
Please, send you submission (haiku or poems) to: meteorapoesia@gmail.com
MHP Academy – June 6th, Quickie Writing Challenge – CONTEST RESULTS! My haiku receive the honorable mention. Thank you so much to Brendon Kent and Michael Smeer, the judges of this competition. Here’s my poem:
empty shells
forgotten names
on the shore
One haiku of mine is featured in Haiku windows edited by Kj Munro. Thank you so much for this excellent selection. This week them’s: window-shop.
toy store window
the secret dreams
of a child
Eufemia Griffo
A great honor to appear for the first time in Moonbathing, a Journal of Women’s Tanka edited by Pamela A. Babusci. I’m delighted to be in the company of so many very talented tanka poets. Thank you very much Pamela. Here’s my tanka:
veiled sky
somewhere the words
we didn’t say
hidden forever
among grey clouds
~
Eufemia Griffo
Quando si pensa alla memoria involontaria descritta in letteratura, non si può fare a meno di tornare col pensiero alle petites madeleines di Marcel Proust. Questo genere di memoria è quella da cui si è assaliti di fronte a un sapore conosciuto, come nel celebre brano tratto dal romanzo dello scrittore francese. Pur essendo radicata in noi, spesso non sappiamo subito dove inserirla nel nostro quadro dei ricordi, al punto che ci tocca faticare, scavare, ricostruire, assillati dalla presenza di un ricordo che ancora non sappiamo dove collocare. Ho voluto iniziare dal famoso episodio narrato nella Recherche (questo brano viene presentato da Proust nella parte iniziale del primo volume: “La strada di Swann”) per introdurre il tema del nuovo numero di Lumachine, ossia la memoria involontaria. Con le petites madeleines, Proust ci accompagna attraverso il processo del ritrovare una memoria perduta quando risvegliata non dal pensiero, ma dai sensi. Posti di fronte a un sapore o a un odore conosciuti, la memoria involontaria agisce e si disvela. Affinché questa memoria sensoriale abbia un significato anche esistenziale, cioè ci racconti un pezzo della nostra storia o s’inquadri in un momento preciso, è necessario abbandonarsi ai sensi stessi per ritrovare la prima volta in cui furono sollecitati in quel modo. Nel caso di specie, quello della madeleine, la memoria è dunque involontaria poiché non l’abbiamo richiamata noi. È l’oggetto che assaporiamo, che annusiamo o semplicemente che guardiamo, a essere testimone di quel ricordo e quindi dobbiamo sforzarci di provare ancora, all’indietro, tutte le sensazioni che riconducono a quella prima che abbiamo dimenticato. Giunti infine a riappropriarci di quel ricordo, l’esperienza della rimembranza diventa completa e la soddisfazione che ne deriva è assoluta. Alla memoria involontaria si contrappone quella volontaria. Quest’ultima designa l’insieme dei ricordi che l’intelletto recupera con un intervento cosciente al fine di richiamare alla memoria eventi, persone, luoghi. Ma è a quella involontaria, capace di recuperare l’autentica essenza del passato, un ricordo sopito nella coscienza e all’apparenza dimenticato, che rivolgiamo il nostro interesse. Julia Kristeva, la semiologa franco-bulgara, linguista, psicoanalista e scrittrice considerata tra i massimi intellettuali del nostro tempo, definisce Il Tempo ritrovato o Tempo sensibile, la formula alchemica dell’intera Recherche. Addentrarsi nel romanzo di Proust non significa solo leggere un celebre libro, ma diventa “una esperienza del tempo che insegna a essere meno impazienti, a ritrovare le sensazioni sotto l’apparenza dei segni, decodificandoli.”, afferma la Kristeva. (Le temps sensible, Folio essais, 1994). Al punto che una petite madeleine, un’esperienza del tutto insignificante, lo sprofonda in uno stato di felicità ed estasi, di gioia indescrivibile, che egli tenta di comprendere. Un momento unico capace di restituirci quell’insieme di sensazioni e sentimenti che caratterizzano un giorno o un momento come qualcosa di irripetibile e faccia riaffiorare dentro di noi il fiume dei ricordi legati a quella percezione. Tutti quei giorni trascorsi, perduti, che pensavamo di avere dimenticato, cancellato per sempre, tornano nuovamente nel flusso della coscienza. In definitiva ciò che rimane è quella meravigliosa sensazione di gioia che accompagna Marcel nelle sue indescrivibili esperienze, fino a trasportarlo in un tempo “perduto”, ossia una realtà extratemporale che è sottratta al presente perché sfugge fuori dal tempo, dall’hic et nunc. Il Tempo, feroce tiranno delle cose passate, distrugge ogni cosa al suo passaggio, seppellendo i frammenti della vita trascorsa, ma quando tutto sembra perduto, riemergono schegge di memoria che invano la mente ha cercato attraverso l’incessante fluire dei giorni. Ci riappare quindi un mondo fatto di meraviglia, ma anche di intensa nostalgia per quel che è stato e che mai più sarà, ossia un rimpianto consapevole e il ripensamento minuzioso del tempo che mai più potrà tornare. Ancora nella Recherche, Proust scrive: “Ma a volte, proprio nel momento in cui tutto ci sembra perduto, giunge il messaggio che ci può salvare: abbiamo bussato a porte che davano sul nulla; e nella sola per cui si può entrare, e che avremmo cercata invano cent’anni, urtiamo inavvertitamente ed essa si apre”. Solo in questo modo è possibile ritrovare i giorni remoti, il tempo perduto di fronte al quale gli sforzi della memoria e dell’intelligenza avevano sempre fallito. La memoria involontaria sembrerebbe anche superare gli ostacoli posti da Orazio nel suo celebre Carpe diem quam minimum credula postero. Egli ci invita a vivere il presente e a non pensare al futuro. Ma la madeleine, molti secoli dopo, parrebbe in parte sovvertire questo assunto, al punto che quello che non abbiamo gustato consapevolmente nel tempo trascorso, possiamo riviverlo qui e ora. Nulla è perduto, e ciò che era scivolato via riemerge prepotentemente. Così anche il tempo già vissuto può essere in parte ritrovato. Nella poesia, la memoria involontaria, affrancata dalla dimensione temporale, può esprimersi come forza creativa per consentire allo scrittore di rivivere situazioni di vita perdute e celebrarle attraverso una lirica venata di intensa μελαγχολία (melanconia o malinconia). Pensiamo ai poeti che celebrano i loro ricordi d’amore, suggestioni profonde che non fanno eccezione e non sfuggono alla memoria involontaria. Pensiamo a un’immagine classicamente velata di malinconia come per esempio il suono della pioggia che cade: la sua comparsa può disvelare un mondo dimenticato che riemerge con prepotenza attraverso i versi del poeta. Anche nella composizione dello haiku talvolta agisce la memoria involontaria, al punto che i versi spesso fluiscono liberamente, sottraendosi a conteggi metrici, regole e quant’altro. Il protagonista diventa quindi il cuore del poeta che si lascia trasportare attraverso i meandri e i recessi della sua anima, la quale gli restituisce voci, immagini, colori e volti del passato, senza che queste suggestioni si pongano in antitesi con la vita quotidiana che gli offre immagini vivide della natura. Un tempo “altro” che si concilia magnificamente con il momento attuale. Nel momento in cui passato e presente confluiscono e diventano tutt’uno, avviene la sintesi poetica su cui la memoria involontaria ha posto, prepotentemente, il suo vessillo.
la porta è aperta
custodisce il passaggio
l’antica dea*
*
Eufemia
Ecate, (in greco antico: Ἑκάτη, Hekátē) o Hekate o Hekat (in latino: Hecata o Hecate) è un personaggio di origine pre-indoeuropea che fu ripreso nella mitologia greca e romana e trasportato poi nella religione greca e romana.
Ecate regnava sui demoni malvagi, sulla notte, la luna, i fantasmi, i morti e la Negromanzia.
One haiku of mine is featured in Haiku windows edited by Kj Munro. Thank you so much for this excellent selection. This week them’s: spaceship window.
spaceship window
a tiny star crosses
Saturn’s rings
https://www.thehaikufoundation.org/2018/06/06/haiku-windows-spaceship-window/
È l’ombra nera
che spira come vento
e squarcia il sole
della terra che amammo
al riparo dal male
E nel dolore
mistura di veleno,
calice nero
svaniranno i giorni
e le antiche leggende
Osservo, mesto
nelle tue mani, Arwen
solo immagini.
Sono pallidi riflessi
del tuo cuore sepolto
*
Eufemia Griffo (poesia ispirata al libro “Il Signore degli anelli” di J.R.R. Tolkien)
Concorso letterario Enrichetta Galli: sul podio, terza classificata, con la poesia ” Contorni imperfetti”.
Nella meravigliosa cornice del Parco Farina a Settimo Milanese, ricevo il premio dal sindaco Sara Sant’Agostino.
Ho ritirato anche il premio del poeta Davide Rocco Colacrai dando voce alla sua poesia ” La rivoluzione di mio padre”. Ho letto con commozione sia la mia lirica, sia la sua. Congratulazioni mio caro amico, è stato un onore e un piacere rappresentarti. Infine ringrazio gli organizzatori del premio la giuria composta da docenti, dirigenti scolastici e poeti.
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